La Basilicata ha molto da offrire a chi è appassionato di trekking: percorsi più o meno facili, passeggiate rilassanti in mezzo alla natura, strade in salita per gente allenata o tranquilli sentieri.

Allora, scarponi, borraccia, zaino in spalla, e via alla scoperta di scenari meravigliosi immersi nella natura, tra la cima del Pollino e i sentieri dell’Appennino Lucano.  

Ma prima di tutto, spieghiamo per i meno esperti: in cosa consiste il trekking?

Cosa è il trekking? Facciamo chiarezza

Il trekking, come in molti pensano, non è un vocabolo inglese, bensì deriva dall’Afrikaan una lingua parlata nell’Africa del Sud ai tempi della colonizzazione olandese.

Il trekking ha origine intorno al 1830, in seguito ad un evento chiamato il Grande Trek avvenuto nella colonia olandese sudafricana, quando i Boeri, stremati dalle vessazioni dei dominatori, decisero di lasciare le loro cittadine ed intraprendere un viaggio alla ricerca di territori nuovi ed inesplorati, proprio per sfuggire agli olandesi. Questo viaggio fu d’esempio per molti altri pastori e contadini che si misero in marcia seguendo le orme lasciate dei carri e dai buoi dei Boeri.

Questi viaggiatori in lingua Afrikaan vennero definiti Trekker, per indicare coloro i quali partivano a piedi o con carrozze trainate da buoi alla ricerca di territori dove insediarsi, mentre il trekking letteralmente significava “viaggiare seguendo le orme dei buoi”.

Oggi il termine trekking si è evoluto perdendo il significato originario e adattandosi alla società e ai tempi moderni. In vari paesi ha avuto connotazioni diverse, mentre in Italia, Francia e Spagna ha preso il significato di escursione, passeggiata nella natura soprattutto in montagna.

Se vogliamo realmente dare una definizione di trekking, allora dobbiamo pensarlo come un viaggio lento nel quale è possibile fare esperienze, dirigendosi verso destinazioni meno conosciute, a piedi o anche in mountain bike, rispettando la natura e i luoghi visitati.

Qual è il periodo migliore per praticare il trekking?

Non c’è un vero e proprio periodo migliore per fare trekking, i più allenati scelgono di praticarlo anche in inverno con la neve, l’importante è partire ben equipaggiati, con abbigliamento tecnico, scarponi impermeabili e se è necessario ciaspole per camminare sulla neve.

Per i meno temerari che si avvicinano al mondo dell’escursionismo e del trekking i periodi consigliati sono quelli che vanno tra aprile e maggio oppure tra settembre e ottobre, periodi più caldi e meno esposti alle intemperie che possono verificarsi durante le passeggiate in montagna.  

I percorsi da trekking in Basilicata: quali e quanti sono

Se avete deciso di praticare trekking, la Basilicata ha molti percorsi da proporvi, fruibili a tutti: trekker, escursionisti esperti, semplici camminatori ma anche famiglie con bambini, che hanno scelto questa terra per intraprendere un viaggio a passo lento alla scoperta del territorio.

La Basilicata offre riserve naturali, aree protette, mare, fiumi, laghi costoni rocciosi e folti boschi.

Qui di seguito vi proponiamo 5 itinerari che potrete seguire per praticare il vostro trekking.

Se siete escursionisti allenati, vi consigliamo di intraprendere il percorso più difficile che vi condurrà sulla cima del Pollino in circa 7 ore e mezza percorrendo 16 km. Si parte dal Colle dell’Impiso a 1573 metri, passando per un bosco di faggi, ammirando il Patriarca, il più antico pino loricato, per raggiungere i 2248 metri e ritrovarsi sulla cima.  

Il secondo percorso, anche questo da affrontare con un buon allenamento, della distanza di 12 km, vi permetterà di raggiungere il giardino degli Dei del Parco del Pollino. Si parte dal Santuario della Madonna del Pollino, si raggiunge il torrente Fosso Iannace, si attraversa un bosco di faggi secolare e bisognerà salire ancora un po’ prima di giungere alla Grande porta del Pollino, dove crescono gli alberi più maestosi e spettacolari del parco, proprio per questo chiamato Parco degli Dei.

Nel cuore dell’Appennino lucano, vi proponiamo un percorso che non presenta particolari difficoltà, non prevede troppa fatica ma è solo un po’ lungo il tragitto da percorrere. Partendo da Piana del lago, alle pendici del monte Lama a 1566 metri. Questo percorso permette agli escursionisti di godere di uno spettacolare panorama da una parte le Dolomiti lucane e dall’altra le montagne del parco del Cilento. Camminando si potranno avvistare volpi e lepri e se percorrete il sentiero in inverno, anche dei lupi, giungerete infine a monte Calvelluzzo.

Un altro percorso che potrete intraprendere è quello che vi porterà sulla cima del monte Sirino, percorso non difficile, ma faticoso. Si parte dal piazzale della cappella della Madonna del Brusco, situata nel territorio di Lagonegro, attraverso un fitto bosco di faggi, dopo una salita lungo un sentiero di pietre si giungerà alla cappella di Maria Santissima della neve a 1908 metri, dalla cima potrete osservare un doppio panorama, da una parte le cime montuose con Monte Papa, dall’altra parte il mare e il golfo di Policastro.

L’ultimo percorso che vogliamo proporvi è quello adatto a tutti, grandi e bambini, sul Monte Vulture, dove crescono le famose viti con le uve con le quali viene fatto il celebre Aglianico.     

Un semplicissimo percorso di 10 km, che ha inizio dall’Abbazia di San Michele Arcangelo che si specchia sui laghi di Monticchio e dove oggi ha sede il Museo di storia naturale del Vulture. Percorrendo un sentiero attraverso un bosco di faggi e castagni raggiungerete il rifugio del CAI di Melfi dove potrete fare una sosta per rifocillarvi.  

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