I musei di Matera
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La Basilicata è una bellissima regione tutta da scoprire, vi sono tantissime attrazioni turistiche e tanti luoghi culturali da esplorare, tra questi i meravigliosi Castelli Medievali.
Tra i tanti castelli presenti in Basilicata, i più famosi che vi ricordiamo sono: il Castello Tramontano di Matera, che si trova su una collinetta che sovrasta il centro città; il Castello di Venosa, costruito tra il 1460 e il 1470, si trova su una cattedrale romanica già esistente; il Castello di Valsinni, edificato su una fortificazione longobarda intorno ai primi dell’anno 1000 ed infine il Castello di Melfi, del quale oggi parleremo.
Il Castello di Melfi e la sua storia
Simbolo della città, il Castello di Melfi ha una storia che si trova legata alle grandi figure che si sono succedute nel corso dei secoli. Voluto da Roberto il Guiscardo e ampliato da Federico II, il Castello di Melfi è caratterizzato da diverse torri che sono state ordinate da Carlo I d’Angiò. Sembra emergere sulla sommità di un colle ed è considerato il castello più noto della Basilicata e anche il castello più grande del sud Italia.
Le dieci torri, di cui sette sono di forma rettangolare e tre pentagonali, caratterizzano i quattro ingressi, di cui tre sono angioini. Attraverso uno di essi, è possibile accedere al borgo attraversando un ponte, che un tempo era levatoio.
Al piano terra del castello è possibile visitare il Museo Archeologico Nazionale del Melfese, dove si trova custodita la famosissima documentazione archeologica che è stata rinvenuta nel comprensorio dell’area. Nella Torre dell’Orologio, invece, è possibile apprezzare lo splendido Sarcofago romano, che è stato rinvenuto intorno al 1856.
La struttura dell’antico castello
Come accennato poc’anzi, il Castello di Melfi si trova strutturato da dieci torri che lo circondano tutto per intero. Sette di queste sono caratterizzate da una forma a pianta rettangolare e tre torri sono, invece, a pianta pentagonale.
Esse sono caratterizzate da vari nomi, scopriamo insieme quali. Sono presenti quattro torri senza nome: la prima torre senza nome, a forma rettangolare, oggi conosciuta come la Torre di Nord Est, la seconda torre senza nome, sempre a pianta rettangolare, oggi denominata “della Chiesa“, proprio per la sua vicinanza con la Cappella Gentilizia che si trova nel cortile del Castello.
La terza torre senza nome – anch’essa di forma rettangolare – è particolarmente importante: rimasta “senza nome” a causa della sua scarsa altezza (alta pochi metri) e al suo interno ospita una semplice stanza di piccole dimensioni. Per concludere, l’ultima torre senza nome – a pianta rettangolare – è l’unica di cui oggi non restano che veramente pochi resti.
Le altre torri sono: la Torre delle Carceri, a pianta rettangolare, conosciuta come Torre del Marcangione, la Torre dell’Orologio e la Torre detta della Galleria o del Baluardo dello stendardo, conosciuta oggi come la Torre dei Cipressi, sono entrambe a pianta pentagonale. È presenta poi la Torre della Secretaria, a pianta rettangolare, nota col nome di Torre della Terrazza.
Di rilevante importanza è anche la Torre “Baluardo del Leone”, a pianta pentagonale, essa domina e difende il secondo ingresso del Castello di Melfi. All’interno di essa è presente un incavo, dove si racconta ci fosse il nido dell’Aquila reale appartenente a Federico II.
Infine, abbiamo la Torre “dove si faceva lo studio”, anch’essa a pianta rettangolare, nota per essere anche la cosiddetta Torre “dei Quattro Venti”, in quanto è la più esposta a tutti e quattro i punti cardinali e a quelli dei “sette venti”. Tale denominazione deriva anche dal fatto che la torre è anche quella che più avanza verso la campagna, oltre ad essere la più imponente.
Per quanto riguarda le pavimentazioni che caratterizzano le sale espositive del Castello di Melfi, esse sono tutte in cotto ad eccezione della Sala Doria e delle altre sale che si trovano adiacenti ad essa, dove è presente un pavimento in graniglia di marmo. I soffitti, invece, sono tutti cassettonati lignei, alcuni voltati e altri, in numero minore, sono piani. La Sala Doria, in particolare, conserva una boiserie settecentesca che presenta dei bellissimi particolari dorati.
Come arrivare alla città di Melfi da Matera?
Distanti poco più di un’ora e venti minuti fra loro, la città di Melfi è facilmente raggiungibile da Matera grazie alle numerose tratte presenti con i mezzi di trasporto messi a disposizione, sia con i bus sia con i treni, ma può essere facilmente raggiunta anche in automobile.
Il nostro team di Mate In Travel sarà ben lieto non solo di aiutarti alla scoperta dei fantastici luoghi che potrai visitare nella nostra meravigliosa terra, ma ti accompagnerà lungo tutto il tuo soggiorno per permetterti di sperimentare a 360° uno stile di vita unico nel suo genere!
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